Azienda Agricola Francesco Gangemi
Reggio Calabria-Italia
Posted on April 3, 2011 at 6:49 PM |
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Circa tremila tonnellate di olio extravergine di oliva, commercializzato come “Made in Italy” è stato sequestrato nelle province di Agrigento, Bari e La Spezia. Il titolare, di una grossa impresa del settore oleario di Agrigento, è accusato di frode aggravata nell'esercizio del commercio. Le indagini erano partite, nel mese di novembre scorso, con il sequestro di oltre 43.000 Kg. di olio d’oliva presso il porto di La Spezia. Successivamente le indagini dei NAC hanno portato ad individuare la “centrale operativa” di commercializzazione del prodotto in una azienda di Sciacca (Agrigento) dalla quale partivano grossi quantitativi di olio per altri due centri di smistamento in provincia di Genova e Bari. 2.450 tonnellate sono state sottoposte a sequestro proprio presso l’azienda di Sciacca mentre in provincia di Bari (500 tonnellate), a Genova e La Spezia (50 tonnellate). L'olio sequestrato, di probabile provenienza tunisina e dichiarato come ''extravergine di oliva Made in Italy'', in seguito ad analisi di laboratorio è risultato in alcuni casi ''olio lampante'' (considerato dalla normativa vigente non commestibile - leggi ->) e in altri solo come ''olio di oliva vergine'' (qualità inferiore rispetto a quella dichiarata in etichetta). La destinazione di questo olio era prevista per i Mercati Italiani, della Cina e degli Stati Uniti. Le indagine e le operazioni sono state svolte dal nucleo antifrodi dei Carabinieri di Parma e dalla Compagnia dei Carabinieri di Sciacca (Agrigento), in collaborazione con l’Ufficio Antifrode dell'Agenzia delle Dogane di La Spezia. |
Posted on March 11, 2011 at 6:53 PM |
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Sicurezza alimentare, controlli e sequestri di olio di oliva Giornata di sequestri quella di oggi. A Taranto in Puglia sono stati sequestrati oltre 50mila litri di olio d’oliva. A Salerno 54.300 chilogrammi di olio extravergine di oliva di origine spagnola. Al porto di Taranto un'operazione congiunta da militari della Guardia di Finanza e dalla Dogana di Taranto e personale dell'Ispettorato centrale per la tutela della qualità dei prodotti agro-alimentari di Bari è stato sottoposto a sequestro, olio confezionato in due aziende baresi che era stivato all'interno di tre container con destinazione finale il Giappone e Taiwan. Nel particolare si è accertato che sia gli imballaggi che le etichette sulle bottiglie di olio, in realtà si trattava di oli misceli e di provenienza comunitaria, recavano false indicazioni con lo scopo di ingannare il consumatore finale. Infatti su di essi si richiamava la provenienza e origine del prodotto Italiano. A Salerno, controlli effettuati all'interno dell'area portuale, i finanzieri del gruppo assieme ai funzionari della dogana hanno controllato due autocisterne provenienti da Valencia (54.300 chilogrammi di olio extravergine di oliva di origine spagnola) e dirette ad una ditta pugliese. Dai controlli effettuati sui documenti di trasporto emergeva che il prodotto (Oliva Virgen Extra - Origen 100% Espana) era destinato ad una ditta italiana, in un altro documento di trasporto è emerso invece l'indicazione 'olio extra vergine di oliva - prodotto italiano - campagna 2010/2011'. Nello specifico, nel citato documento era riportato come mittente una ditta pugliese, mentre come destinatario una ditta umbra. La documentazione e tutto il prodotto olio, sono stati sottoposti a sequestro, in quanto è emerso il chiaro intento di variare con i documenti l’origine del prodotto da spagnolo in italiano (violazione dell’art. 4, comma 49 della legge n. 350/2003 e all’art. 517 c.p.) Il rappresentante legale della ditta pugliese e gli autisti sono stati denunciati Sempre nel mese di Marzo gli uomini dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi di Roma ha posto sotto sequestro "2600 litri di olio extravergine" Fonte: ANSA.IT AGI.IT Da frantoio on-line 11.03.2011 |
Posted on February 13, 2011 at 1:04 PM |
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Depressione, il rischio di ammalarsi si abbassa con il consumo di olio di oliva Scritto da Gregorio T. Venerdì 11 Febbraio 2011. La depressione è una malattia che attualmente interessa oltre 150 milioni di persone nel mondo e rappresenta uno dei maggiori problemi di salute della nostra società. In Italia circa otto milioni di persone soffrono di disturbi depressivi. Uno studio, pubblicato in un articolo su PLoS ONE, di un gruppo di studiosi guidati da Miguel Angel Martínez-Gonzalez, docente di Medicina Preventiva all'Università di Navarra (Spagna), ha messo sotto accusa il consumo dei grassi trans, mentre al contrario i grassi polinsaturi - abbondanti negli oli vegetali e di pesce - e l'olio di oliva proteggono dalla depressione. "Abbiamo scoperto che questo tipo di grassi sani, insieme all'olio di oliva, sono associati a un minor rischio di sviluppo della depressione", spiega Martínez-Gonzalez. Lo studio di questa interessante ricerca, ha esaminato, per sei anni, dieta, stile di vita e patologie di oltre 12.000 volontari (età media: 37.5 anni). In questa ricerca è emerso che: il junk food, il cosidetto "cibo spazzatura" dove sono presenti i grassi trans utilizzati per la produzione di molti prodotti industriali dolciari e da forno e nei cibi da fast food aumentano il rischio di sviluppo della depressione fino al 48%. Lo studio conferma l'ipotesi di una maggiore incidenza della malattia nei Paesi del Nord Europa rispetto ai Paesi in cui prevale un modello alimentare mediterraneo (in tutti i piatti della dieta mediterranea viene utilizzato quasi esclusivamente solo olio di oliva), e che negli ultimi anni l'incidenza della malattia è aumentata. Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2020 la depressione sarà la malattia più diffusa nel mondo. Fonte (lingua originale): www.plosone.org/article Questa interessante ricerca, rende ancora più prezioso l’invito dei maggiori esperti a consumare olio d’oliva (si consiglia la categoria più pregiata l’olio extravergine d'oliva). Ma le virtù di questo alimento sono veramente tanti, infatti, nell’ultimo convegno Olio e Salute, svoltosi ad Arezzo, è stato sottolineato dai massimi esperti l'importanza dell'olio d’oliva nel quadro di un'alimentazione equilibrata per prevenire l’insorgenza di malattie gravi come i tumori, il diabete e le varie patologie cardiovascolari. L’olio extravergine di oliva contiene importanti elementi (acido oleico, polifenoli e vitamine) in grado di influenzare positivamente vari processi metabolici dell’organismo, definito “alimento nutraceutico” cioè che possiede delle proprietà al di sopra di altri alimenti, in grado di regolare dei meccanismi che apportano un beneficio alla salute. In questi anni gli esperti, in numerosi studi pubblicati su autorevoli riviste scientifiche, hanno confermato che il principale elemento benefico è rappresentato dai fenoli, sostanze antiossidanti di cui l’olio di oliva è particolarmente ricco, queste sostanze aiutano le nostre cellule a difendersi dai danni dell’ossidazione, prevenendo in tal modo l’aterosclerosi e le lesioni del Dna. In questi studi è stato ampiamente dimostrato che circa un terzo delle neoplasie è determinato da fattori alimentari e che la “dieta mediterranea”, di cui l’olio extravergine di oliva è l’alimento principale (in quasi tutte le ricette viene utilizzato l’olio d’oliva), rafforza le difese e svolge un’azione protettiva sull’insorgenza delle patologie tumorali. |
Posted on January 28, 2011 at 5:57 PM |
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Regolamento (UE) N. 61/2011, parametri più severi per l’olio d’oliva Scritto da Roberto Tripaldi Venerdì 28 Gennaio 2011 21:34 E’ stato pubblicato il Regolamento (UE) N. 61/2011 della Commissione del 24 gennaio 2011 che modifica il regolamento (CEE) n. 2568/91 relativo alle caratteristiche degli oli d’oliva e degli oli di sansa d’oliva nonché ai metodi di analisi ad essi attinenti.Gli esperti chimici hanno ritenuto che il contenuto di etil esteri degli acidi grassi (EEAG) e di metil esteri degli acidi grassi (MEAG) costituisca un utile parametro di qualità per gli oli extra vergini d’oliva, è opportuno includere valori limite per questi esteri nonché un metodo per la determinazione del loro contenuto. Queste sostanze sono normalmente contenute nell’olio di oliva è rappresentano un riferimento importante per la determinazione della qualità di un olio. Infatti, se il loro contenuto è basso, l’olio è di qualità in quanto è stato ottenuto da olive in buono/ottimo stato (conservazione, stoccaggio ecc.. ) Se invece le olive non sono state molite in condizioni sanitari ottimali (cattivo stoccaggio della materia prima), provoca la degradazione delle olive con il risultato di ottenere dalle stesse, dopo la molitura, un peggioramento della qualità dell’olio che si accompagna ad un innalzamento della quantità di alchil esteri. I limiti fissati dal nuovo regolamento che stabiliscono un massimo di alchil esteri, è utile per garantire una migliore qualità degli oli extravergini e, allo stesso tempo, consente di contrastare l’impiego di oli deodorati, che sono ottenuti con materia scadente (olive in cattivo stato). Regolamento UE n. 61/2011 (clicca qui per scaricare) I limiti imposti dal nuovo regolamento europeo entreranno in vigore dal 1° Aprile 2011. Leggi anche "Miscele di oli comunitari di dubbia qualità, una bottiglia su tre è contraffatta" Normativa olio ->> |
Posted on November 17, 2010 at 5:58 PM |
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Girando su internet mi
sono imbattuto in un forum dove un produtorre amareggiato riportava
quanto da me sempre pensato e pienamente condiviso. Mi sembra quindi
doveroso riportare alcuni passi del suo commento: "Punto uno: Se la
Spagna ci ha superati nell' exportazione dell'Olio e anche grazie a noi
Italiani, che ABBIAMO PERMESSO A LORO DI ACQUISTARE LE PIU FAMOSE E
CONOSCIUTE AZIENDE ITALIANE come La **********, la***************,
la************.
Con questa strategia loro si sono imposti nel mondo attraverso questi
marchi che ne davano la garanzia che l'Olio era Italiano,
invece loro mettevano il loro Olio ed per questo se anni fà una
bottiglia di Olio Dante costava 8,9,10 Euro adesso la troviamo a
3,50,4,5,5 e 50 euro al litro,questo vuol dire che
*********************************************************** *********gli
altri ci portano via le Aziende più prestigiose. Questo ci dovrebbe
fare riflettere. Atro punto Fondamentale è : La guerra sul prezzo
dell'Extra Vergine noi cè la facciamo già in casa nostra, e vi spiego il
perchè,Inanzi tutto sappiamo che l'Olio Italiano è Ottimo ed
appprezzato in tutto il Mondo, variando per varie regioni per il sapore e
le qualità delle Olive ma l'Olio e tutto uguale per la sua altissima
qualitàPer quanto riguarda alle Bottiglie di Olio che troviamonei
supemercati a prezzi stracciati i cittadini devono capire che non è OLIO
EXTRA VERGINE DI OLIVA ma Olo di Oliva Filtrato e Rifiltrao cioè Olio
Lampante, se cominceranno a capire che solo la bottiglia e il tappo e
l'etichetta e la lavorazione incidono 2,50 al litro come si può comprare
una bottigla a 2,49 al litro ( CONSUMATORI APRITE GLI OCCHI )". Dal
Forum di Frantoionline.it
Vi lascio ad una profonda meditazione.....
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Posted on November 17, 2010 at 5:39 PM |
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Oggi è stata anticipata dal quotidiano on line dei consumatori “Il Salvagente”
un'inquietante inchiesta di Arpam e Corpo forestale che puntano il
dito sulla possibile presenza di partite deodorate - non ammesse
nell’extravergine - nei più comuni prodotti da scaffale.
Per l’ennesima volta si scoprono sipari fraudolenti intorno
all’extravergine venduto soprattutto nei supermercati. Tutto questo
appena un giorno dopo della bellissima notizia appresa dal comitato
intergovernativo dell' UNESCO che ha proclamato la Dieta
Mediterranea patrimonio culturale immateriale dell'umanità, di cui
l’olio extravergine rappresenta il Re indiscusso Questa
volta l’allarme non arriva dalla California, dove a luglio un discusso
studio dell’Olive Center dell’Università di Davis aveva declassato a
semplici vergini diverse etichette famose dell’extravergine “italiano” L’inchiesta anticipata dal settimanale il Salvagente
in edicola da domani e in vendita subito on line, puntano il dito,
principalmente, sulla possibile presenza di partite deodorate - non
ammesse nell’extravergine - nei più comuni prodotti da scaffale. Le analisi effettuate dall’ Arpam di Ascoli Piceno in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato
ha interessato 33 campioni di extravergine prelevati nei frantoi
marchigiani e altri 35 acquistati presso esercizi commerciali, in gran
parte etichettati come “miscele di oli comunitari”. I campioni citati
sono stati sottoposti all’esame degli esteri metilici ed etilici di
acidi grassi quali indicatori di qualità delle olive lavorate ( Emeag ), più noti in letteratura scientifica come alchil esteri . L’elevata presenza di alchil esteri è
un indicatore di scarsa qualità dell’extravergine, infatti, una non
corretta conservazione e a un cattivo stoccaggio della materia prima,
provoca la degradazione delle olive con il risultato di ottenere dalle
stesse un olio non commestibile che quindi deve essere sottoposto a
raffinazione. Ad una concentrazione elevata di queste sostanze dovrebbe
corrispondere un difetto organolettico molto noto nell’olio, acidità
elevata oppure odori di muffa ecc., condizioni che sicuramente, vista
l’attuale normativa europea, non consentirebbero di classificare il
prodotto come extravergine. Dove sta allora il trucco? Semplice! L’olio
così ottenuto viene corretto rettificato, magari deodorato, e
magicamente ritrova, dopo essere miscelato con una buona dose di
extravergine genuino e ben fruttato, la sua classificazione più
importante e redditizia per i truffatori ovvero “olio extravergine di
oliva”. Ecco un passaggio dell’articolo “Neppure il miglior
chimico, però, è in grado di far sparire contemporaneamente i difetti
organolettici e le loro tracce chimiche. E difatti gli alchil esteri
rimangono anche a seguito dei trattamenti e offrono un’arma in più per
stanare le possibili frodi commerciali. Diventano, cioè, testimoni
scomodi di ipotetiche sofisticazioni, soprattutto se associati a buoni
voti al panel test.” ………. Ernesto Corradetti , responsabile del Servizio chimico dell’Arpam picena, Spiega: “La
concentrazione media riscontrata nei campioni di frantoio è stata molto
bassa intorno a 15 milligrammi per chilo. Il tenore medio riscontrato
nei campioni reperiti sul mercato invece è stato di 150 milligrammi per
chilo”. Un dato molto elevato considerato che, probabilmente da
febbraio, entreranno in vigore i nuovi parametri comunitari in base ai
quali se un extravergine supera i 150 milligrammi per chilo di alchil esteri non potrà essere denominato e quindi venduto come tale. ( ) La conclusione di questa inchiesta ha un verdetto finale sorprendente: circa un terzo del campione degli extravergini acquistati nei supermercati sarebbe fuori norma. Un
altro aspetto da sottolineare che è emerso dello studio condotto
dall’Arpam di Ascoli Piceno e pubblicato dal Salvagente è la presenza di
pesticidi non consentiti nel trattamento delle olive, riscontrati nel
35% dei campioni acquistati nei supermercati. Percentuale che negli oli
prelevati nei frantoi marchigiani si abbassa al 15%. Un’indagine
simile era stata fatta nell’Ottobre del 2009 dalla Coop in
collaborazione con il dipartimento di Scienze degli alimenti
dell’Università di Bologna diretto dal professor Giovanni Lerker dove
furono sottoposti ad analisi 24 campioni di extravergini. Anche in
quella occasione vennero rilevate concentrazioni di alchil esteri anomali tanto da declassare “non extravergine” dieci campioni su ventiquattro. In
questa inchiesta si fa riferimento a campioni di oli provenienti dai
frantoi marchigiani ma state tranquilli che questo fenomeno si può
nascondere in qualsiasi azienda italiana e non. Alcuni consigli utili:
comprate olio extravergine di oliva correttamente etichettato a norma
di legge ed evitate di acquistare olio il cui prezzo è di perse troppo
basso o camuffato da super offerta (specialmente su miscele di olio
comunitari). Il nostro invito principale è quello di privilegiare l’acquisto di olio extravergine di oliva etichettato come 100% italiano ( ). Diffidate
da quei venditori che vi propongono prodotti in contenitori, di
qualsiasi genere, senza che su di essi non vi sia una regolare etichetta
del prodotto che è obbligatoria. Non fatevi ingannare dai prezzi,
perché il buon olio extravergine di oliva è un prodotto dove le
contraffazioni sono sempre dietro l’angolo. |
Posted on November 4, 2010 at 6:23 PM |
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Da "Frantoio on line"
Fegato protetto con il consumo di olio di oliva
Scritto da Maurizio T. Un'altra
ricerca sulle proprietà benefiche dell’olio di oliva si aggiunge alle
già numerose scoperte che nel corso degli anni hanno premiato questo
straordinario alimento come il re in assoluto della dieta mediterranea. Uno studio pubblicato su "Nutrition and Metabolism"
ha messo in evidenza alcuni composti presenti nell’olio d’oliva i quali
attivano enzimi antiossidanti capaci di proteggere e ridurre i danni al
fegato. Gli effetti benefici dell'olio d'oliva non sono solo legate al
suo alto contenuto di acido oleico, ma anche per il potenziale
antiossidante dei suoi polifenoli. La ricerca è stata diretta dal dottor Mohamed Hammami ed effettuata da un gruppo di ricercatori dell' Università di Monastir (Tunisia) e della King Saud University (di Riyadh, Arabia Saudita). L'equipe del dottor Mohamed Hammami
ha utilizzato 80 topi da laboratorio. Inizialmente, tutti i topi sono
stati avvelenati con un agente esogeno esterno il 2,4-D (noto erbicida)
conosciuto anche per i fenomeni ossidativi che provoca ai tessuti
epatici con conseguenti e significativi danni al fegato. Le cavie
(ratti) intossicate sono state divise in 8 gruppi da 10, ogni gruppo è
stato nutrito con un diverso componente estratto dall'olio extravergine
d'oliva. Tutti i componenti sono stati quotidianamente somministrati
mediante sonda gastrica per la durata di quattro settimane. Durante e
dopo lo studio si è registrato un miglioramento delle condizioni
epatiche di tutti i topi alimentati con l’olio di oliva, in particolare
si è evidenziato che il gruppo di topi a cui è stato somministrato
l'estratto idrofilo dell'olio aveva ridotto maggiormente le lesioni al
fegato. Il Prof Hammami ha commentato i risultati ottenuti,
concludendo: “L'effetto protettivo dell'olio d'oliva contro il danno
ossidativo indotto da 2,4-D è principalmente legato al potenziale
antiossidante dell’estratto idrofilo dell'olio che è stata la sostanza
più in grado di attivare gli enzimi antiossidanti e quindi di diminuire
in modo più significativo il danno epatico.” Fonte: Amel
Nakbi, Wafa Tayeb, Abir Grissa, Manel Issaoui, Samia Dabbou, Issam
Chargui, Meriem Ellouz, Abdelhedi Miled, Mohamed Hammami, "Effects of
olive oil and its fractions on oxidative stress and the liver's fatty
acid composition in 2,4-Dichlorophenoxyacetic acid- treated
rats",Nutrition & Metabolism 2010, 7:80 (29 October 2010),
doi:10.1186/1743-7075-7-80 Ricordiamo ai nostri lettori che l’olio di oliva, molto meglio se di categoria extravergine per il più alto contenuto di , svolge un sicuro effetto protettivo sulle arterie e sullo stomaco. |